I “compagni” regalano il carbone al “bancone”.

Unicredit non è più la banca preferita dalla sinistra italiana. Dobbiamo annotare quindi che i tempi in cui la sinistra lodava UniCredit (ed il suo “messia” Profumo) sono finiti.  Non è più il tempo in cui il Manifesto denunciava, in prima pagina, la liquidazione politica di  ”un banchiere di sinistra, di qualità, capace di mantenere in ordine e far crescere Unicredit” ( 22 Settembre). Così come Liberazione che sosteneva come Profumo avrebbe “rotto le regole non scritte del capitalismo italiano e il suo rapporto simbiotico con la politica, assicurando a Unicredit un profilo europeo, indipendente dai palazzi romani.. vicino all’economia reale pur senza sostenere un’adeguata politica di intervento pubblico”.
Forse i compagni sono in rotta col il partito delle banche (il PD)?
Da quando Mr. Profumo si è reso disponibile all’impegno politico, il PD ne ha rivendicato la titolarità tanto che Repubblica non ha perso tempo ad indicarlo quale possibile candidato premier del centrosinistra in contrapposizione a Berlusconi. Mah, si vede che siamo già in campagna elettorale.

Giovedì 5/1/2012 – Una Befana “politica” ha consegnato, questa mattina, un sacco di carbone alla sede di Piazza Grande di Unicredit Banca, ritenuta il simbolo della “speculazione” che le banche starebbero attuando nei confronti dei cittadini. Rifondazione Comunista ha pensato a questa iniziativa simbolica, – lo scorso anno fece la stessa cosa con la dirigenza della Maserati -, per denunciare quella che definiscono: “Una truffa colossale”.
In sostanza, a loro parere, la Banca Centrale Europea ha prestato alle banche europee ed italiane 500 miliardi di euro, ad un tasso dell’1%, le quali a loro volta prestano gli stessi soldi ai singoli Stati, attraverso l’acquisto di Buoni del Tesoro che, in Italia, oggi, hanno un tasso tra il 6 e 7 %. Unicredit ha acquistato dalla Bce 7,5 miliardi di euro.
Da qui l’intervento della Befana. Speculazioni e tanti soldi che, invece, dovrebbero andare ai cittadini, agli investimenti, all’innovazione, alla ricerca e al welfare, sostiene Rifondazione. Le banche, anche quelle italiane, in sostanza, secondo il partito di Ferrero, avrebbero retto la crisi a spese dei cittadini, addebitando costi molto elevati.

di Daniela Grassi

qui il lik  Befana comunista a unicredit

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